giovedì 7 giugno 2012

Tutti e tre.


























Ciao Arturo, oggi compi 4 mesi.

“I miei primi 4 mesi”, potesti urlare (cosa che ti riesce bene!) al mondo, se solo sapessi parlare (cosa che ti riesce meno bene..).
Tutti, nel fatidico e difficile primo mese, si affrettavano a consolarci dicendoci “Vedrete, tenete duro fino al terzo mese, poi le cose cambieranno molto!”. Altri, però, dicevano “Fino al sesto mese, e poi…”, altri ancora (è stato l’inizio della scoperta che nel campo infantile ognuno ha la sua teoria perfetta..) “dai, un annetto e si scavalla”. 
Tra questi, il tuo stratenero e sadico zietto Fabio…

E tu? Io direi che fai parte della schiera di quelli del terzo mese…considerato che nei primi tre mesi della tua vita hai cambiato tre case, tre letti, tre carrozzine, tre lingue (oh qui parlano un tedesco davvero strano!) e tre climi (dal tremebondo Nord, alla terribile Pianura Padana, per finire a guardar le montagne fuori dalla tua finestra), beh, considerato tutto ciò, mi sembri un bambino tanto tenero, sano e curioso.
Quindi ok, posso rinunciare ancora per un po’ di tempo ad un buon sonno..

Fatta questa cronistoria, ti spiego perché ti scrivo.
Lo faccio perché sto iniziando a scoprire che ora Noi siamo in tre.
“Bella roba”, dirai tu, “per me è stato così fin dall’inizio!”.
Eh, già, hai ragione…ma per me e mamma no..anzi, io e lei abbiam vissuto insieme (sai quelle cose che facciam tutti i giorni..alzarsi tirando su le serrande sorridendosi, esserci quando l’altro chiama, cercarsi, mangiare, darsi la buona notte…ecco queste cose assieme più altre fanno “vivere assieme”) per circa 16 anni prima che arrivassi tu.
(Per farti capire: mi fa comunque un po’ strano chiamare “Amore” qualcuno che non sia la tua mamma…e mi da sempre una punta di fastidio che lo faccia lei!).

Comunque..secondo me, non è che all’inizio l’abbiam proprio presa bene, ‘sta cosa, sai? Cioè, eravam felici e ti abbiam voluto tra (meglio “con”, dai..) noi, però, non eravamo pronti, abituati.
Ci è voluto (e ci vorrà) un po’ di tempo.
Poi in questi giorni son successe alcune piccole cose che mi (ci) han fatto capire…diciamo un inizio di comprensione.

La prima cosa è accaduta circa 10 giorni fa…io sono andato a lavorare a Rovereto e son partito presto, con una giornata calda…camicia e giacchetta…solo che poi ho fatto tardi e la sera pioveva e faceva freddo. Quando il mio treno è arrivato in una Bolzano piovosa, un po’ umido e infreddolito ho pensato “magari Vi mi fa la sorpresa e mi viene a prendere con l’ombrello in stazione!”. Poi, poco dopo ho realizzato “Ah, no..sono le 9.30 e Arturo è già a letto…e Vi non può (non può!!) uscire di casa da sola…”.
A quel punto mi son fermato sul binario (sotto la tettoia) e mi son rimescolato in bocca questo gusto un po’ dolce e un po’ amaro.

L’altra cosa è accaduta l’altroieri.
Ultimamente hai scoperto, tutto entusiasta, due ottime cose: il sorriso e i tuoi genitori.
Ah dimenticavo, anche una terza: ti riconosci allo specchio (non mi interessano le teorie a proposito; tu ti riconosci, è evidente..).
Insomma, ad un certo punto eri in bagno in braccio alla mamma…vi siete guardati allo specchio e tu, riconoscendo te e lei, hai sorriso così sereno e felice che eri uno spasso…mi sembrava che non avessi mai sorriso così contento….poi mi sono avvicinato per condividere quella sensazione.. e tu, riconoscendo anche me, hai sorriso ancora di più, ancora più felice. Beh, a noi due son venuti gli occhi lucidi e a me non è venuto altro da dirti (con il falsetto delle grandi occasioni) “Si, Arturo…siamo tutti qui, siamo tutti e tre!”. Che roba, ragazzi.

Siamo tutti e tre.
Bacio, piccolo.

3 commenti:

  1. wow...was soll ich da noch anderes sagen? Doch, vielleicht..."wunderschön" (wie immer)...Bussis
    (certo che è strano il mio tedesco...ma non te n'eri mai accorto?!) :-)))

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  2. una volta, dopo essere andato a un concerto di Springsteen mi avevi detto entusiasta che il mondo si divide tra quelli indecisi sulla sua straordinarietà e quelli che sono stati a un suo concerto.
    Le tue parole qui sopra mi fanno capire meglio che questi mesi (l'attesa insieme all'arrivo del piccolo e la riscoperta di nuovi equilibri) creano una distanza forte tra prima e dopo, tra chi l'ha vissuto e chi non l'ha o non l'ha ancora provato. Senza retorica (è la tua forza), nella gioia di un sorriso che toglie lo spazio ad ogni stranezza faticosa, mi fai pensare che sia meraviglioso questo scoprirsi tre, questo accogliersi e vedersi a vicenda, questa possibilità di amore che aggiunge, abbraccia e scalda.
    come al solito, grazie.
    De

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  3. p.s. sono riuscita a scrivereeeeeeeeeeeeeee

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