domenica 27 novembre 2011

Dall'altra stanza


Torniamo a raccontarvi, dopo tanti, troppi mesi.
Perchè non abbiamo più scritto? Chissà...bisogno di "silenzio" intorno all'esperienza che andava formandosi, assenza di commenti (e quindi legittimo dubbio che nessuno leggesse, con conseguente demotivazione), "normalizzazione" delle giornate e quindi delle emozioni ad esse legate..chissà.
Non è che si sia rimasti con le mani in mano, però!
Fine Novembre 2011, tra due mesi nascerà un bambino. E, in qualche modo, nascerà berlinese. Lo sappiamo noi due, lo sapete anche voi, ma dirlo provoca ogni volta emozioni forti.
Nascerà a Berlino e nascerà portando con sè ciò che da più di due anni viviamo qui: giorni, storie, fatiche, emozioni, insegnamenti, desideri. Das Kind wird ein berliner sein.
"L'altra stanza" del titolo è quella di oggi, quando siamo andati a vedere l'ospedale dove (si spera, se tutto andrà bene) nascerà Cecino (il nome provvisorio, ironica deformazione del classico "fagiolino" tante volte appioppato ad altri bambini in seguito alle prime ecografie...diciamo che noi abbiam voluto rendere omaggio alla comunità turca berlinese...).
Mentre facevamo il giro e Sonia (l'ostetrica tedesca che parla italiano e ci seguirà per il parto) ci spiegava alcune cose della sala parto e zone limitrofe, dalla stanza di fianco si sentivano le espressioni di dolore di una donna che stava partorendo in quei minuti. Vi lascio immaginare il mix di sensazioni..io non ho ascoltato più (in tedesco, poi) le spiegazioni di Sonia e ho iniziato a calcolare il tempo tra le sue contrazioni...mi sto preparando? Mi difendevo? Entrambe le robe? La risposta, importa poco..
"L'altra stanza" è però anche ciò che poteva essere e non è stato e ciò che avrebbe potuto essere e non sarà. Tantissimi incroci attraversano la nostra strada: noi tiriamo dritti, facendo finta che le decisioni che abbiamo preso in questi mesi siano robe normali, abbastanza facili (intendo la decisione di tornare in Italia, quella comunque di far nascere Cecino a Berlino..e altre..) e naturali.
In fondo, e questa è la notizia, lo sono. Il difficile è il pezzo prima di arrivare ad una decisione, il resto è poi ganz einfach, come si dice da queste parti.
L'altra stanza è quello che ci aspetta: un grande, grosso ignoto. Una vita in tre (poi dopo chissà..the future is unwritten..) e un ritorno in Italia, a voi.
Un ritorno a cose già note che nel frattempo son cambiate. Cristina canta "perchè tutto è cambiato, anche se nulla è diverso.." chissà che possa esser la "nostra" prossima canzone.
Non ci giurerei.
Non rimane che aspettare e cercare di decifrare i sommessi suoni che oggi arrivano dall'altra stanza...

5 commenti:

  1. Nachtigall, ick hör dir trapsen!

    RispondiElimina
  2. was soll ich dazu sagen/schreiben...
    bin sehr gerührt über deine erzählungen,
    und freu mich sehr, dass ihr wieder ein weniger näher rückt!
    Freu mich schon aufs Marmelade-Einkochen!

    RispondiElimina
  3. So, nun der nächste Versuch: ich freu mich so wieder von dir zu lesen und natürlich gefällt mir all das was du schreibst. Aber vor allem freu ich mich auf den kleinen Jungen, mit ihm zu lachen und ihm zu erzählen...lieb gewonnen habe ich ihn ja schon, obwohl er noch nicht "ganz" da ist...schreib weiter...ich warte!!! Liebe Grüsse

    RispondiElimina
  4. Care e caro...questi commenti monolingua sono uno spasso! Apprezzabile lo sforzo di Orso (che con l'"ick" scritto così suona vagamente dialetto berlinese...) ...ma cosa vuol dire trapsen? Non l'ho trovato... ;-)

    RispondiElimina
  5. Le parole che posso sfoggiare in tedesco sono poche e abbastanza inutili... Comunque cavolo, è tutto vero! Che emozione!! Un'amica in dolce attesa mi ha raccontato un giro in ospedale simile ma con risvolti un po' più angosciosi, quando ha visto i segni delle unghie nella gommapiuma delle maniglie in sala parto...che bei momenti! ;)
    Per il resto che dire, non so bene perchè ma sono contenta che il bambino nascerà berlinese (forse perchè in quei luoghi vi vedo avvolti da una certa aura di serenità, come se tutto non possa che andare bene), e allo stesso tempo sono contenta di potervi avere poi un po' più vicini fisicamente. A meno che prossimamente opti anch'io per espatriare ;)
    Mille baci a tutti e due!

    RispondiElimina